Qualche mese fa, dopo aver letto Il nome del vento di Patrick Rothfuss, mi è rimasta addosso la voglia di perdermi nuovamente in un bel fantasy dagli echi medievali e, scartabellando tra i vari titoli, ne ho adocchiato uno che faceva proprio al caso mio: L’eredità della spada, primo capitolo della saga d’esordio di Cristina Azzali, cui pongo un grande ringraziamento per l’opportunità datami e per la pazienza portata durante la lunga attesa.

In copertina spicca l’immagine di una spada, molto simile a quella che Arthur Dalen, giovane apprendista, lucida e impugna ogniqualvolta gli si presenta l’occasione, memore della dolorosa circostanza, sanguinosa come la guerra che macchiava i Quattro Regni, in cui anni prima, ancora bambino, la brandì. L’ennesimo fallimento lo conduce nella bottega dello zio falegname, dove ben presto capisce che inchiodare assi non è la sua strada, mentre dal cuore si affaccia speranzoso il suo sogno: diventare un cavaliere come lo fu suo padre, proprietario originario del gladio a cui è affezionato. La sua sorte sembra ormai segnata quando il destino bussa alla sua porta attraverso Gwinneth, misteriosa giovane con tanti segreti e una missione, che Arthur, nonostante il divieto impostogli, decide di seguire, lanciandosi a capofitto nell’impresa che potrebbe cambiargli la vita per sempre.

Per essere un romanzo d’esordio, il livello de L’eredità della spada è pregevole, sia per lo stile, curato e minuzioso, sia per lo sviluppo della storia in sé. Saltando in groppa alla narrazione, inizialmente si va al passo per entrare in confidenza con un’ambientazione – descritta con finezza e dettaglio – che riflette i tratti tipici del genere cavalleresco, lo sguardo che vaga su freddi castelli di pietra, foreste silenziose e villaggi ridenti, poi, quasi senza rendersene conto, si sprona al trotto, il viso sferzato dalle svolte e dagli intrighi che si parano sul cammino, fino a lanciarsi al galoppo, completamente rapiti, in un turbinio di immagini e voci che non si vede l’ora di mettere a fuoco, accogliendo col cuore a mille un finale aperto a briglia sciolta. Senza nulla togliere all’intreccio, originale nello svolgersi e determinato a distinguersi nella sconfinata landa del fantasy, ciò che risalta con più forza è la volontà dell’autrice di schiudere con delicatezza i pensieri e la psicologia di ogni personaggio, raschiando la patina apparentemente insondabile per scrutarne l’animo spesso segnato da un passato inclemente, dalle cui cicatrici trapela il tenue bagliore del desiderio di un futuro baciato dalla speranza. I protagonisti non sono eroi perfetti, come quelli delle favole, ma umani in balia delle emozioni e degli sbagli, resi credibili agli occhi del lettore proprio perché tanto simili a lui.

L’eredità della spada si è dimostrato decisamente promettente, ben bilanciato tra azione e riflessione, e non stento a credere che, se anche il secondo volume, o eventualmente i successivi, manterrà lo stesso rigore, la saga potrebbe spiccare nel panorama del genere fantastico nostrano prossimamente.

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: L’eredità della spada (Vol. 1)
Autore: Cristina Azzali
Casa editrice: Sensoinverso Edizioni
Pagine: 633
Data di pubblicazione: 1 agosto 2015
Traduttore:
Genere: fantasy
Costo versione cartacea: copertina flessibile: 25,00 euro
Costo versione ebook: 6,99 euro
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