Immaginate di camminare per le calde vie di Camorr, fiorente città-stato Therin bagnata dal Mare d’Ottone. Ma non lasciatevi distrarre troppo dai mercati, dai profumi (o dai miasmi, nel caso soffiasse il vento del Boia), dai riflessi opalescenti del Vetrantico, tenete costantemente gli occhi aperti -non solo per evitare di diventare lo spuntino di uno squalo mangiauomini cadendo da una passerella scivolosa, sia chiaro- perché toccare con mano il rovescio della medaglia è questione di un attimo: la città pullula infatti di ladri. Ma talvolta neanche la vigilanza assoluta può esservi d’aiuto, nel caso in cui sotto ai panni di una qualunque persona intorno a voi si celi a osservarvi indisturbato Locke Lamora, protagonista di questo intrigante romanzo di Scott Lynch.
Orfanello di Pigliafuoco, uno dei distretti più poveri della città, con alle spalle una vicenda piuttosto turbolenta, viene venduto per pochi spiccioli a Padre Catena, sacerdote del Disonesto Tutore, che decide di prenderlo sotto la sua ala e, riconoscendo il grande potenziale del bambino, farne un membro della sua banda, una delle centinaia che popolano Camorr: i Bastardi Galantuomini.
Con il passare degli anni, il ragazzo, dotato di un’astuzia fuori del comune, affina ulteriormente le proprie abilità diventando un vero e proprio maestro nell’arte truffaldina, in grado di inscenare insieme ai suoi compagni raggiri in grande stile, con la garanzia di cavarsela quasi sempre.
La regola pratica di Locke Lamora era questa: per una buona truffa occorrevano tre mesi di programmazione, tre settimane di prove e tre secondi per conquistare o perdere per sempre la fiducia della vittima. In quell’occasione aveva programmato di trascorrere quei tre secondi facendosi strangolare.
Per cui, alla morte di Catena, prende il suo posto di garrista (leader, in lingua camorrana) della piccola banda, che, contravvenendo silenziosamente alla Pace Segreta, accordo stipulato tra il Duca Nicovante, reggente ufficiale della città, e Capa Barsavi, crudele capo della malavita di Camorr, continua ad arricchirsi alleggerendo le tasche dei nobili locali. Ma le cose si complicano quando un’ombra inizia a seminare la morte tra i bassifondi cittadini e Locke, rimanendo invischiato in una tela fitta quanto i suoi inganni, vedrà il proprio avvenire tingersi di rosso.
Gli inganni di Locke Lamora si è dimostrato una piacevole sorpresa, a mio parere una piccola perla del fantasy non convenzionale. Infatti la connotazione fantastica non si denota tanto dalla trama – ben congegnata, quasi del tutto priva di tempi morti e impreziosita dai piani nati in un baleno dalla mente geniale di Locke, sorta di Arsenio Lupin in farsetto e calzamaglia- quanto dall’ambientazione: la città di Camorr, costruita su un labirinto di centinaia di canali, in cui a fatiscenti quartieri senza speranza, dominio di canaglie, muffa e degrado, si alternano distretti ricchi dalle strade illuminate da lampioni alchemici, costellati di profumati giardini galleggianti e splendenti edifici in Vetrantico, materiale lasciato in eredità da una civiltà arcana. Inoltre manca quasi del tutto lo spunto romantico: in questo romanzo troverete azione, sangue e una buona dose di simpatico cameratismo.
Per quanto riguarda la struttura, la narrazione -scorrevole e affascinante- è divisa in due filoni paralleli, uno incentrato sugli eventi nel presente, l’altro sulla formazione dei Bastardi Galantuomini negli anni o sulla spiegazione dei peculiari costumi e culti camorrani. Piccola nota sul linguaggio usato, piuttosto scurrile a tratti, scelta, pienamente apprezzata, secondo me dovuta alla volontà di Lynch di riflettere maggiormente la realtà malandrina in cui sono ambientate le vicende.
Nonostante il libro mi abbia davvero appassionato, ho trovato l’edizione ebook troppo poco curata: accenti mancanti o messi dove non dovevano stare, errori di battitura e pezzi di frase completamente estranei al contesto. Anche se devo ammettere che essere riuscita a procurarmelo è già una vittoria: infatti l’altra grande pecca del libro è che qui in Italia purtroppo non è più edito, poiché la casa editrice ha deciso di ritirarlo dalle librerie in quanto, nel breve tempo in cui è stato in commercio, avrebbe suscitato un’accoglienza alquanto fredda. Stesso destino per gli altri sei libri della Serie dei Bastardi Galantuomini, che, secondo a parte, non saranno nemmeno tradotti in italiano. Quindi, se deciderete di fare la conoscenza del famigerato Locke Lamora, il mio consiglio è di farlo armati di pazienza e dizionario di inglese, acquistando l’edizione in lingua. Ne varrà sicuramente la pena, ve lo giuro sulla buon’anima del Tredicesimo Senza Nome.
Scheda libro
Titolo: Gli inganni di Locke Lamora (The lies of Locke Lamora)
Autore: Scott Lynch
Casa editrice: Del Rey, collana Spectra Books
Pagine: 719
Data di pubblicazione: 22 settembre 2007
Traduttore: –
Genere: fantasy
Costo versione cartacea: copertina rilegata: 16,04 euro; copertina flessibile: 6,44 euro
Costo versione ebook: 6,12 euro
*la scheda fa riferimento all’edizione inglese attualmente in vendita
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