Apriamo questa nuova settimana di Febbraio con la rubrica in comune ai blog amici della Nicchia, da una parte I miei magici mondi, dall’altra Romance e altri rimedi. Nell’odierno appuntamento con Tris di Consigli, abbiamo deciso di focalizzarci sulle autrici della nostra bella Italia. Siete pronti a scoprire chi abbiamo nominato nel piccolo menù del giorno?

Per me, scegliere non è mai stato così difficile, credetemi: infatti, questa volta avevo tantissime alternative tra cui optare, intriganti diramazioni di una stessa strada che mi avrebbero portata alla medesima destinazione. Tuttavia…

Il momento della pubblicazione dell’articolo si avvicinava / Dovevo raggiungere le mie amiche Susy e Mara prima che l’orologio rintoccasse ancora / Le nostre ricerche in libreria erano durate giorni / Ora quell’antico libro andava portato in salvo / Sembrava impossibile, ma ce l’avevamo fatta. (semicit.)

Conosciuta nel mondo letterario anche come Velonero, Raffaella V. Poggi è entrata di prepotenza nel mio cuore attraverso Un lungo fatale ultimo addio, uno storico coinvolgente il cui intreccio ben organizzato ammalia e rapisce il lettore, portando a galla segreti reconditi che hanno la necessità di prendere il volo svelandosi ai diretti interessati.
Sebbene il genere da esso toccato sia diverso, Uptown Girl è l’ennesima dimostrazione che questa autrice è un talento raro, la sola che forse riesce a creare un connubio di elementi discordanti in un unico e grande puzzle.

 

Non siete totalmente stupiti se Ornella De Luca appare in questo mio tris vincente, giusto? Dopotutto, ormai ognuno di voi sa quanto io adori l’autrice de I colori del vetro, il romanzo che mi ha permesso di conoscere lei e le sue notevoli capacità narrative, instaurando quasi fatalmente un forte legame di amicizia.
L’ultima lanterna della notte, il secondo volume della serie The Orphanage per il quale ho anche partecipato al blogtour dedicato, è il più recente libro della scrittrice che ho divorato: come sempre, pure in questo titolo, troviamo emozioni che surclassano, romanticismo che conquista, personaggi che ci sono vicini sebbene siano lontani nella loro realtà parallela, colpi di scena che spiazzano e tolgono il fiato, una cascata di parole che trascina e non lascia più andare.

 

Tempo fa, ho potuto appurare la bravura di Simona Busto attraverso La nave di cristallo, un urban fantasy che ricordo ancora con moltissimi affetto e piacere, un viaggio che mi ha catapultata in una versione completamente inedita della realtà a cui sono abituata, spingendomi oltre, aldilà della mera apparenza, e aprendomi gli occhi su ciò che mi circondava davvero.
Con Una maschera sul cuore, l’autrice si è cimentata in un genere a cui non era avvezza, un’isola sconosciuta verso cui ha voluto veleggiare, provando comunque di sapersi barcamenare in acque ignote, manifestando una capacità di adattamento che sorprende nella sua semplicità e seduce con parole traboccanti d’inchiostro.