In occasione del mese di Febbraio, per celebrare l’amore come si deve e in un modo decisamente diverso dal solito, ho deciso di aderire all’iniziativa creata da Susy de I miei magici mondi, condividendo così l’occasione per conoscere altre blogger e ulteriori spunti letterari a cui attingere per scoprire in prima persona Le Coppie Librose scelte dalle colleghe per l’evento omonimo.
Quale maniera migliore per festeggiare il papà dei sentimenti se non descrivendo un duo di carta e inchiostro che ci ha fatto sognare, agguantando il cielo in una morsa stritolante? Negli articoli dedicati a questo progetto bellissimo, infatti, ognuna di noi si addentra in storie appartenenti a svariati generi che però vanno a toccare il cuore dei lettori con emozioni da farfalle nello stomaco e occhi a cuoricino.
Ancorata a un’epoca non sua sia per motivi professionali, in quanto scrittrice di romance storici, sia per ragioni sentimentali, grazie alle quali nutre da sempre l’utopia di poter trovare, un giorno, un moderno Mr. Darcy o, magari, il cugino Matthew di Downton Abbey in versione decisamente più contemporanea, Julie Morgan è un’eterna ragazzina che sogna ad occhi aperti. Dall’alto dei suoi 36 anni, infatti, non si fa alcun problema a indossare maglioni extra large con sopra stampe di cartoni animati, pastrani dai toni pastello, come del resto l’intero suo appartamento, che la fasciano gentilmente, permettendole l’agio e il comfort a cui dovrebbe rinunciare qualora si arrischiasse in vestiti da insaccati che imporrebbero un nuovo concetto di apnea da guinness dei primati.
Ciabattara per scelta e decisamente onorata di esserlo, è la classica donna casa e… casa: amante dello shopping online dal click oltremodo impazzito, esce dalle sue adorate pantofole a forma di unicorno, o panda a seconda del giorno del bucato, per affrontare la selva oscura della città solo se costretta dalle amiche, che sia per far finta di fare pilates o per un’uscita easy al cinema con cena, stando però sempre attenta alla linea, visto che l’età non è più quella di una volta e le ciccette sballonzolanti alla Bridget Jones rischiano di notarsi, soprattutto se si è una buona forchetta. Fortuna che non sa cucinare!
Terrence “Terry” Graham è in tutti i sensi una leggenda. Braccia tatuate, chioma bicolor e fisico da urlo, il venticinquenne inglese dall’inconfondibile accento pericolosamente sexy ha il fascino peculiare di una rock star: frontman e chitarrista della band Alien Temptation, ovunque vada, fa incetta di gridolini femminili tipici di un’isteria andante con moto, acuti dovuti all’evidente estasi di incontrarlo anche solo da lontano, a prova di binocolo che voyeur professionisti levatevi, in combo, chiaro, a svenimenti vari delle fan che, estenuate dalla standing ovulation in corso nel loro povero corpo martoriato dagli eventi, si lasciano andare al suolo stendendo una sorta di strano tappeto rosso da sfilata di moda su cui il ragazzo dagli occhi azzurri può scorrazzare in libertà, senza ritegno alcuno.
Tuttavia, dietro la facciata da James Bond della musica, il giovane cantautore nasconde pietre miliari di umanità maschile che non ci aspetteremmo: sebbene l’età e la notorietà che lo identificano non prevedano effetti collaterali del genere, Terry è talmente sveglio e intelligente da poter intavolare con lui un qualsiasi discorso di senso compiuto, da dove traspare non solo il cervello di cui è dotato, ma anche l’atteggiamento umile e assai divertente con il quale affronta un passo per volta la sua esistenza da tabloid patinato.
Perché ho scelto proprio loro per il blogtour de Le Coppie Librose? In una parola, gioia. Nonostante le reali e palesi diversità dei protagonisti principali di Non ho tempo per amarti possano rendere ardua ogni tipologia relazionale tra due persone che, a conti fatti, appartengono a mondi e realtà completamente agli antipodi, Julie e Terry dimostrano quanto un’intersezione tra due insiemi così disgiunti sia praticabile: qualora in campo scendano sintonia e risate, un connubio che in maniera prevedibile e, quindi, inevitabile avvicina anche gli opposti più distanti, tanto da sfiorarsi titubanti prima e abbracciarsi decisi poi, pure i miracoli dalla natura assai prodigiosa si ritrovano la strada spianata. Dopotutto, se non fosse felicità reciproca, cosa dovrebbe mai essere l’amore?
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