Diciamoci la verità. Quante di noi si sono ritrovate a vivere relazioni su relazioni, senza capirci mai niente, senza comprendere davvero cosa ci stava succedendo intorno, dando per scontate alcune situazioni, passando sopra su altri eventi che, invece, una minima rilevanza avrebbero dovuto averla o comunque avrebbero dovuto far suonare un lieve eppure deciso campanello d’allarme, senza pensarci poi troppo? In quante, con quelle diligenza e testardaggine che la nostra natura femminile ci ha regalato da quando siamo nate, abbiamo studiato e analizzato un certo atteggiamento adottato dal nostro futuro principe azzurro, con cui abbiamo condiviso esclusivamente un primo appuntamento, andato forse male perché, chi l’avrebbe mai detto, mai ci ha più richiamate, come aveva promesso? Chi di noi è riuscita, senza troppi traumi psicologici, a uscire indenne da una storia che, confessiamolo, ci ha preso anima e corpo, travolgendoci con le emozioni suscitate e tramortendoci con il risvolto drammatico nel quale si è risolta?

Ovviamente tutte. Non cercate di trovare scappatoie come le migliori finte tonte, girando la frittata della serie “Carlo Cracco levati” e fingendo che l’argomento in questione non vi tocchi neanche in minima parte. Ognuna di noi ha vissuto simili esperienze in passato; qualcuna, facente parte del grande gruppo delle sfortunate, ne vive tutt’ora, purtroppo, e, molto probabilmente, alcune delle donne che verranno un giorno saranno coinvolte negli eventi sopra descritti. Dopotutto, nessuna è esentata dal ruolo di protagonista indiscussa di penose storie d’amore, accompagnate sempre da tanto gelato, se possibile al cioccolato, qualche amica con cui guardare filmoni romantici con i quali alzare il livello di glicemia alle stelle e piangere calde lacrime, spettegolando qua e là delle meravigliose bellezze maschili, quei David di Michelangelo che ci scorrono davanti agli occhi mentre visioniamo avidamente le pellicole cinematografiche tinteggiate di rosa. Mai staccare i nostri sguardi famelici dallo schermo: potremmo perderci un bel primo piano di, che ne so, un nome a caso, Ryan Gosling.
Non mi credete? Fatelo sulla parola o, anche meglio, leggete Le scarpette di cristallo sono esaurite. Manuale per ragazze che non si fanno i film di Roberta Lippi: l’autrice, nel corso di questo ABC dei rapporti amorosi, dove vengono descritte minuziosamente le tre fasi, prima durante e dopo, di quel legame fortissimo che si può instaurare tra un uomo e una donna, risulta essere una bravissima oratrice, la quale, non solo incatena il lettore alle pagine del suo libro, dimostrandosi alla stregua di un’amica con cui si colloquia amabilmente davanti al solito e indispensabile caffè preso al bar di sempre, lasciando, quindi, alle sue parole, dirette e senza filtri, di scorrere come un torrente in piena, inondandoci l’anima e coinvolgendoci oltre ogni dire, ma riesce anche a farci vedere la mera visione dell’amore, una panoramica che forse tentiamo sempre di nascondere, dissimulandola in ogni modo, perché, magari, sotto sotto sappiamo quanto sia vera e rispondente alla realtà dei fatti. Una decisamente dolorosa realtà dei fatti.
A quanto pare, però, noi non demordiamo mai. Ad ogni costo, vogliamo una relazione perché sembra che la singletudine, dopo l’iniziale onda dell’entusiasmo che cavalchiamo con foga e felicità ritrovate, comincia a pesare, sottolineando sempre più quella solitudine che da un po’, un tempo indefinito a cui non pensiamo mai per timore di renderci conto che siamo sulla piazza già da fin troppo e i secondi scorrono inesorabili, ci accompagna, ombra cupa che ci segue in ogni dove, appiccicata a noi peggio di una cozza allo scoglio o di una sanguisuga a un corpo pulsante e pieno del nettare vitale che tanto brama e agogna. Peccato non essere Peter Pan: sarebbe filato tutto liscio, sicuramente. La situazione, però, è un’altra. Non è una favola e quindi cominciamo a ingoiare bocconi amari a cui siamo quasi tentate di farci il callo, visto e considerato che, sì, ogni volta accade, guadagnandoci, a conti fatti per merito, il Nobel per il “Mai ‘na gioia”. A causa della paura di questo isolamento forzato dal destino, perciò, ci buttiamo a capofitto in tutte le possibili relazioni di cui potremmo far parte per via ipotetica. Sappiamo bene che ancora niente è definito e definitivo, sappiamo altrettanto bene che niente di tutto ciò è già concreto, ma non importa, non ci interessa per niente, tanto da far partire, da subito, i famosi film mentali in cui noi siamo le principesse e lui è il nostro futuro re, anche se di regale non ha proprio niente, e con essi le paranoie, fedeli compagne e amiche di vecchia data che, puntuali come orologi svizzeri, si presentano proprio quando non sono le benvenute. A questo punto, o ci ritroviamo di fronte a un portone blindato da cui vorremmo entrare, anche a costo di essere accusate di effrazione, ma che purtroppo è a prova di malintenzionate, oppure il fantomatico uscio appena citato è aperto di un piccolissimo spiraglio da cui guardare furtivamente e cercare in ogni modo di infilarvici, maledicendo quel giorno in cui abbiamo abbandonato l’idea di fare la dieta che rimandiamo di settimana in settimana, o, ancora, l’entrata è completamente spalancata, sottolineando quasi un invito eclatante a introdursi e a comportarci come se fossimo a casa nostra, nella comodità delle quattro mura di quel rifugio privato e personale che tenta di proteggerci da tutto e tutti, soprattutto da tutti.
E una volta che abbiamo varcato quella soglia, con o meno difficoltà, cosa possiamo aspettarci? Siamo davvero sicure che non ci stiamo accontentando di questo rapporto d’amore perché per tanto tempo siamo state quasi catalogate come allergiche all’emozione bellissima per antonomasia, visti i nostri scarsi risultati passati comprovati da tante dimostrazioni sempre più avvilenti e svilenti? A lungo andare, purtroppo, quando tutto, almeno all’inizio, sembra orientarsi verso la direzione giusta, capiamo, con una riflessione profonda e intima, che non era e non è questo il nostro desiderio, un sogno il nostro che si discosta parecchio dalle situazioni presente e futura scaturenti da quel rapporto ormai alla deriva. Immancabilmente, ci vengono i dubbi sul fatto che, forse, per il bene nutrito verso sé stessi, dovremmo tirarci indietro, abbandonare la nave e non affondare con il Titanic, rubando a Rose quella maledetta porta galleggiante per salirci sopra e sopravvivere, a maggior ragione se nella nostra relazione c’è qualche particolare che stona con l’affetto che dovrebbe albergare nel nostro e nel cuore del Ryan Gosling fatto su misura per noi. Aprire gli occhi è fondamentale per renderci conto di ciò che ci accade: comprendere tutte le minute peculiarità di cui siamo protagoniste e vederle per come sono, da una prospettiva diversa e migliore, sotto una luce completamente opposta a quella a cui siamo abituate, rappresentano due eventi che ci donerebbero il corretto panorama d’insieme, evitando fronzoli inutili, che abbelliscono e indorano semplicemente una pillola troppo grande per essere ingoiata con facilità, evitando di ingannarci ancora, come se la menzogna rappresentasse la base più rispondente alle solidità e verità che necessitiamo, evitando di accontentarci del primo che passa, come se ci meritassimo davvero un rapporto vuoto e senza alcuna prospettiva di sviluppo, come se tutto questo nei nostri confronti fosse giusto e appropriato, come se, alla fine della fiera, fosse l’unico scenario che, effettivamente, ci potremmo mai aspettare dal destino. Non saremo Kate Moss, ma sicuramente valiamo quanto lei, come donne. Sembra quasi la pubblicità della L’Oréal, ma, se ci soffermassimo sul significato di quelle esigue parole, capiremmo che hanno eccome un fondo di verità, lessemi di un’ingenua frase che, nonostante la sua semplicità, possiede un significato rilevante, introducendo non poche implicazioni. Prima di buttarci a capofitto in una relazione, fermiamoci e riflettiamo. Come potremmo mai dedicare il nostro affetto a una persona diversa da noi, se le prime a non riuscire ad amarsi siamo proprio noi stesse? Sebbene potessimo nutrire nei nostri confronti una vigorosa autostima, baluardo costruito con lo scorrere dei giorni, dei mesi e degli anni e reso chiaramente impenetrabile, una fortezza, perciò, ardua da distruggere anche per il più grande condottiero di tutti i tempi, ciò non sarebbe sufficiente per dimostrare che, come persone, ci vogliamo bene, che, nei meandri della nostra mente, noi ci comportiamo nei nostri confronti nel migliore dei modi, adottando strategie diverse a seconda di quello che più desideriamo e aneliamo, senza restrizioni imprigionanti dove manca l’aria o nelle quali essa si è fatta pesante, senza limitazioni autoimposte per paura di creare utopie lontane anni luce dalla realtà e, quindi, non concretizzarle a causa della loro impossibilità costruttiva, per definizione. No, non accontentiamoci. Mai e poi mai. Pretendiamo, invece, quello che possiamo e dobbiamo pretendere. Magari non una scarpetta di cristallo, come quella che Cenerentola usò per accalappiarsi il Principe, però un bel tacco dodici ci può anche stare. Non siamo modelle, ma delle calzature del genere possiamo permettercele, sicuramente.

Alla stregua del film La verità è che non gli piaci abbastanza, Roberta Lippi ha creato, con simpatia e sagacia, attraverso racconti presi anche dalla sua vita privata, esperienze, perciò, reali e tangibili, indelebili sulla sua pelle, leggendo le quali è difficile che il lettore non trovi somiglianze con il proprio vissuto, un piccolo manuale da poter consultare quando più la situazione lo richiede, permettendo al suo pubblico di affrontare tali eventi con il sorriso sulle labbra e la speranza nel cuore, facendogli capire che per poter stare bene con qualcuno, prima di tutto, è necessario esserlo da soli, per conto proprio. Non c’è alcuna fretta: il mare è pieno di pesci, dopotutto.

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Le scarpette di cristallo sono esaurite. Manuale per ragazze che non si fanno i film
Autore: Roberta Lippi
Casa editrice: Imprimatur
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2017
Traduttore:
Genere: Saggio, Relazioni di coppia
Costo versione cartacea: 6.99 euro
Costo versione ebook: 14.00 euro
Link d’acquisto: Amazon