Ormai, grazie a Simona Busto, ho scoperto quanto il genere urban fantasy mi piaccia e quindi, di fronte alla richiesta di Isabella Vinci, non ho potuto fare a meno di resistere al richiamo incessante e insistente del primo volume delle Cronache della Stirpe Nascosta. In aggiunta al filone narrativo seguito dal libro, la mia curiosità si è acuita di fronte al titolo, il cui significato non vedevo l’ora di estrapolare dalle parole dell’autrice anche se mi ha lasciato pronosticare qualcosa di criptico da dover essere scoperto e portato alla luce, e dinanzi alla copertina, le cui pallottole con relativa pistola mi hanno portata a pensare che sicuramente non mi sarei mai annoiata durante la lettura perché sembravano presagire azione, dinamicità, intraprendenza, il tutto condito egregiamente da combattimenti, corse contro il tempo e magari qualche fuga rocambolesca per scappare da qualsivoglia inseguitore. La fortuna sta giocando molto a mio favore in questo periodo perché nessuna di queste aspettative è stata delusa.
Nessuna idea.
Nessuna possibilità.
Non c’era via di fuga.
E allora sorrisi. Sorrisi all’ironia della situazione.
Cos’altro c’era da fare in un caso anomalo come in quello in cui mi trovavo?
Un intrigante incipit, non c’è che dire, che introduce, con una narrazione in prima persona, un personaggio, che scopriremo chiamarsi Levyan o Levyathan, fin dall’inizio misterioso e decisamente importante, in quanto dà il via a tutta la storia delle Cronache della Stirpe Nascosta.
Il nostro protagonista è stato prigioniero per mille anni al buio, quasi dimentico della luce del sole rovente, che ora, dopo averlo ritrovato, sembra abbatterglisi contro, alla stregua del peggiore dei nemici, divorandolo e facendogli passare le pene di un inferno che credeva di aver superato, pronto lì sull’oblio di un dolce dimenticatoio.
Eppure, non è così, ma non tutto vien per nuocere fortunatamente. Infatti, oltre al calore della stella luminosa, ne percepisce uno diverso, tutto fuorché nocivo, che lenisce le sue piaghe, invece di peggiorarle. Comincia, inoltre, a sentire anche un rumore, distinto, impossibile da confondere con altro, un suono che mai l’aveva contraddistinto, visto che non aveva mai avuto quell’organo, motivo per il quale era stato imprigionato un millennio prima: il battito di un cuore, tipico di un essere umano, quale non era. Ma non è finita qui: in aggiunta, inizia ad udire una voce melodiosa che lo spinge ad aprire finalmente gli occhi e a scoprire di aver assunto definitivamente sembianze umane. Davanti a sé, trova una giovane strega dagli occhi smeraldo e i capelli corvini con leggere sfumature blu, Lyse, una bambina in confronto a lui, una fanciulla che sembra avere un potere immenso in quanto è riuscita ad applicare un Controsigillo sulla maledizione imposta dieci secoli prima sul nostro narratore, creatura millenaria nata dall’oscurità albergante i cuori degli uomini, genitrice delle mostruosità che abitano gli incubi di ognuno. Ma il motivo di tutto ciò? Perché risvegliarlo? Che richiesta vorrebbe avanzare la “bambina”?
Lei fece un piccolo inchino con la testa e rispose: – Il tempo in cui la magia era sovrana incontrastata del mondo si è ormai concluso da secoli. L’equilibrio che regnava, grazie anche alla vostra esistenza, è stato compromesso. Ora le Creature Magiche rischiano l’estinzione, i loro poteri diventano sempre più deboli e non sappiamo più come arrestare la distruzione che si appresta, non solo per il Regno Magico, ma anche per il Regno degli Uomini. Per questo vi abbiamo risvegliato, signore, per aiutarci a ristabilire l’equilibrio originario. – Stavolta non ebbe paura di guardarmi negli occhi.
Levyan le si avvicina, ridendo, fino a intrappolarla con le braccia al tronco di un albero. Perché avrebbe dovuto aiutare coloro che avevano contribuito a imprigionarlo e a trasformarlo in un semplice essere umano? Il nostro protagonista trova la risposta senza l’aiuto di Lyse, una risposta che non attarda ad arrivare, in maniera però inconsueta e decisamente non preventivata: scosso da un’energia profonda e primordiale, una sorta di scarica elettrica, in tutto il corpo, d’impulso, si getta sulla ragazza, facendo incrociare in uno scontro dolce amaro le loro labbra, suggellando un accordo diverso e inspiegabile, in maniera quasi rabbiosa e fuori controllo.
Tante domande ora possono sorgere, tra cui annoveriamo sicuramente “Come può essere risolta la situazione?”, “Chi c’è dietro a questo disequilibrio?”, “Levyan e i suoi ce la faranno nell’impresa?”, ma vi assicuro che a lettura ultimata esse verranno sanate, lasciando posto ad altri quesiti che, ovviamente, incuriosiranno i lettori portandoli a diventare impazienti di poter leggere il secondo volume della saga di Isabella Vinci.
Nel corso dei primi capitoli, sono rimasta leggermente spaesata e, più mi inoltravo nella storia, più il mio umore si inabissava, facendomi sentire sempre più delusa, perché quanto avevo preventivato sembrava essere stato smentito in quattro e quattr’otto. Mi spiego meglio, visto che all’inizio della recensione ho scritto esattamente l’opposto. Sapevo che Cronache della Stirpe Nascosta era un urban fantasy, come l’autrice stessa mi aveva anticipato, ma questa peculiarità non è stata esaltata e sottolineata nella parte dedicata a Levyan: essa, infatti, mi sembrava una sezione ambientata in un tempo e in un luogo lontani, che non inquadravano assolutamente quella sfumatura del suddetto genere letterario. Come mio solito, ho iniziato a parlarne con Jackdaw, santa donna che si sorbisce tutte le mie riflessioni in merito alle letture affrontate, la quale mi ha detto di perseverare, che prima o poi ci sarebbe stata la svolta. E, quasi l’avesse chiamata, eccola che arriva, con la S maiuscola, dirompente e inaspettata, eppure bene accetta, abbracciata dalla sottoscritta in maniera impetuosa e stritolante. Questo turning point mi ha “obbligata”, con il sorriso sulle labbra, a dare una valutazione a cinque stelle al libro, perché, nonostante l’agognassi, il momento cruciale è giunto in un attimo di profondo sconforto, in un istante in cui ormai avevo deposto le mie speranze nel ripostiglio della rassegnazione più cupa.
Ma oltre a ciò, da questo punto in poi, la lettura, che all’inizio aveva perso l’entusiasmo proprio per la delusione descritta poco sopra, aspetto che cozzava con il linguaggio scorrevole e fluido, usato da Isabella Vinci, incentivante, in maniera conseguente, una scioltezza innata della narrazione, ha ingranato la marcia, permettendomi la solita celerità che mi accompagna quando leggo libri che mi prendono fin nel profondo, beandomi nel mentre e lacerandomi dentro dopo aver ultimato tutti i capitoli. Ed è stato proprio con questo trampolino di lancio che ho ricevuto la seconda sorpresa di questo libro: già dall’indice sapevo che fosse suddiviso in tre grandi sezioni, ma ciò che non sapevo era che ogni parte di Cronache della Stirpe Nascosta fosse narrata, in prima persona certo, ma da tre differenti personaggi, con un’unica peculiarità in comune e cioè il sesso maschile. Levyan, Nathan e Nico: tre individui con tre personalità differenti, contrastanti e agli antipodi, eppure hanno un obiettivo comune, e cioè tener segreta e al sicuro la Stirpe, evitando che una suddivisione governativa metta le mani sugli esseri di questa dinastia, usufruendo per i propri scopi dei loro poteri immensi, mai visti e ingeniti. Ciò che risalta è ovviamente il valore che ognuno dei personaggi, ma soprattutto i tre narratori, associa al nucleo famigliare, cercando ad ogni costo di preservarlo, lottando con tutti i mezzi possibili e necessari per portare a termine ciò che serve a garantire un futuro a ognuno di loro, portando alla luce anche degli aspetti che era meglio mantenere segreti, nascosti agli occhi di tutti, soprattutto per evitare possibili ferite, tormenti laceranti il cuore, provocando delle cicatrici indelebili e imperiture. Pur di proteggere i propri cari, dove si è disposti ad arrivare? Cosa si è disposti a fare? Non c’è un’unica risposta a queste domande perché dipende dalla personalità di ognuno di noi, eppure essa esiste e, per trovarla, basta scavare nei meandri nascosti del nostro cuore.
Scheda libro
Titolo: Cronache della Stirpe Nascosta (Vol. 1)
Autore: Isabella Vinci
Casa editrice: Lettere Animate Editore
Pagine: 246
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore: –
Genere: Fantasy, Romance
Costo versione cartacea: –
Costo versione ebook: 1.99 euro
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